Omaggio al poeta cercolese Giulio Fortuna

Il 15 agosto 2023 ci ha lasciati Giulio Fortuna, poeta e agronomo nato a Cercola nel 1956, nella secolare dimora dei suoi antenati. Qui visse tutta la vita, immerso nella cura delle piante e nella contemplazione della natura, tra la disciplina del lavoro e la semplicità della vita contadina. Giovane militare nell’esercito italiano, Giulio prestò servizio in incarichi delicati, per poi dedicarsi alla professione di perito agrario, seguendo con passione coltivazioni agricole e floreali per clienti in Campania e oltre.

Giulio Fortuna (1956 -2023)


La sua esistenza, profondamente legata alla terra e ai ricordi della vita semplice dei suoi antenati, trovò nella poesia uno spazio di espressione e di introspezione. Un incidente domestico nel 2010 lo privò della vista, ma non della capacità di vedere con il cuore. In quegli anni, Giulio iniziò a scrivere poesie intense, cariche di pathos, in cui l’amore, la spiritualità e la memoria dei tempi antichi si intrecciavano in versi liberi e profondi. La perdita della vista lo rese straordinariamente attento alle sfumature dell’anima, capace di percepire ciò che spesso sfugge a chi guarda soltanto con gli occhi.

Nei suoi versi emerge un mondo contadino intriso di fede e di bontà, dove la donna ideale e la Grande Madre si intrecciano con la figura della Madre Terra e delle piante che Giulio amava con devozione. La poesia diventa così un ponte tra la dimensione spirituale e quella naturale, un invito a tornare alla semplicità dei nostri avi e a riconnettersi con la terra e con l’amore autentico.

Un esempio della sua straordinaria sensibilità si trova nella poesia “Sognando le stelle”, dove le stelle non sono solo luminose corpi celesti, ma messaggere di Dio e custodi della luce dell’amore:

Stanotte ho sognato le stelle.
Com’erano luminose e belle!
Una più dell’altra!
Ho detto ad una di loro:
“Come sei bella!”
Si è avvicinata a me
e mi ha detto:
“Nulla sono nei confronti di Dio
che mi ha creato”
“Lui è Luce e Amore”
“Lui ci conosce ad una ad una
e Lui ci conosce per nome.
Andiamo da Lui
e poi ci fa cenno di andare
ed andiamo al nostro posto”.
Poi ne ho vista una più luminosa e bella,
quella stella eri tu.
La donna della mia vita.
Continui ad illuminare il mio cuore
con la luce del tuo Amore.

Accanto a questa dimensione spirituale, Giulio celebrava con delicatezza anche i legami familiari, come nella poesia “Un amore intramontabile”, dedicata alla madre, simbolo di protezione, guida e amore eterno:

Seduto dietro la scrivania,
ti guardo una foto di una donna.
Ha capelli lunghi,
un volto luminoso.
Penso a quante volte,
mi ha portato in braccio,
mi ha stretto a sé,
mi ha protetto,
mi ha insegnato a fare i primi passi.
Mi hai insegnato ad amare Dio,
ad amare le cose belle della vita.
Poi un giorno è volata in cielo,
ma nonostante ciò,
sento sempre il calore del suo Amore,
perché l’Amore di una mamma,
non tramonta mai.

Chi ha conosciuto Giulio sa che la sua poesia non è soltanto arte, ma testimonianza di una vita vissuta con autenticità, dedizione e amore per il mondo e per gli esseri viventi. Nei suoi versi si ritrova la capacità di trasformare la sofferenza in bellezza, la quotidianità in spiritualità, e la memoria in un canto di luce.

Giulio Fortuna ci ha lasciati, ma il suo sguardo, ora spirituale, continua a insegnarci a vedere oltre le apparenze, a guardare con il cuore e a riconoscere la poesia che si cela in ogni frammento della vita. La sua voce rimane viva, luminosa come le stelle dei suoi sogni, e come l’amore di una madre che non tramonta mai.

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