L’esordio dei volenterosi
Ogni campagna elettorale porta in piazza una fauna variegata di aspiranti amministratori.
C’è chi si illude che basti un volto sorridente su un manifesto e due giri al mercato per conquistare l’elettorato.
“La svolta”
Luca, laurea in economia, candidato in una lista civica “giovane e fresca”. Slogan: “Diamo una svolta!”. Alla fine, la svolta arriva davvero: 52 voti, quasi tutti parenti. Al turno successivo, la lista è già un ricordo.
La gavetta infinita
Poi ci sono i maratoneti della politica locale: presenti a fiere, processioni e inaugurazioni di lampioni, con la costanza di chi sa che i frutti si vedono tardi.
“L’ulivo e la fascia”
Teresa, consigliera comunale per tre mandati sempre all’opposizione. Quando vince la sua coalizione, la nominano assessora… al Verde Pubblico, con un budget da due panchine e una potatura. Anni dopo, diventa sindaco.
Il salto di categoria
Non tutti passano dal Comune. Un tempo, le Province offrivano carriere lampo, naturalmente quando ancora per esse si votava.
“Dal nulla alla Provincia”
Alfredo, trentacinquenne, mai visto in consiglio comunale, eletto consigliere provinciale grazie alla spinta di un senatore amico di famiglia. Al primo incontro gli chiedono se conosce il TUEL: “È un sindacato, vero?”.
I filosofi del Parlamento
Arrivati a Roma, alcuni parlamentari brillano nei talk show ma inciampano nelle basi dell’amministrazione locale.
Da quando la legge elettorale prevede liste bloccate riempite dalle segreterie nazionali dei partiti abbiamo avuto in Parlamento sia "teorici dei massimi sistemi" sia chi ha finanziato missioni all'estero del nostro esercito senza sapere l'Afghanistan dove si trovi sul mappamondo, ma pure chi collocava la città di Matera in Puglia. Non è che quando ci fossero le preferenze la situazione fosse migliore, ma qualcosa in peggio si vede tra prima e dopo, a partire dal testo delle leggi un tempo fluido e oggi un percorso ad ostacoli di rinvii ad altre norme e scritto con un italiano ostico pure per gli addetti ai lavori, quali i magistrati e i consulenti legali.
“L’IMU facoltativa”
Un sindaco racconta di un onorevole che, in visita, domandò se l’IMU fosse “ancora una tassa facoltativa”. L’impiegato comunale riuscì a trattenere una risata per rispetto istituzionale.
I figli d’arte
Ereditare il cognome giusto può bastare a entrare in politica, almeno all’inizio.
“Diretta dal consiglio”
Andrea, 19 anni, figlio di ex assessore regionale, eletto consigliere. In una seduta chiese una pausa per controllare la diretta di una partita.
Gli ingredienti che contano davvero
Al netto di scorciatoie e parentele, sopravvive chi ha grinta, passione e spirito di sacrificio.
La politica vera è discutere di regolamenti edilizi a mezzanotte, in una sala semivuota, con un caffè della macchinetta.
Lezione imparata
Se vuoi durare, preparati a sopravvivere alle promesse a vuoto e alle pugnalate di corridoio.
Non fidarti di chi ti dice “ti mettiamo in lista, così ti fai conoscere”: è il modo più rapido per bruciarti.
E ricordati: in politica, come a poker, non vince chi ha le carte migliori, ma chi resta al tavolo abbastanza a lungo da vedere cadere gli altri.

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