Io e lei siamo nati nello stesso gennaio del 1977, a pochi giorni di distanza, e ogni anno festeggiamo il compleanno quasi insieme, come due pianeti che orbitano nello stesso cielo ma su traiettorie leggermente divergenti. Cresciuti entrambi in periferia, io in un Comune dell’interland vesuviano e lei nelle borgate di Roma, conosciamo quella miscela di resilienza e ambizione che solo chi è nato ai margini sa riconoscere: la necessità di farsi strada, il senso di ingiustizia, la voglia di emergere senza tradire le proprie radici. In questo ci somigliamo, e forse è proprio questa vicinanza silenziosa che rende tutto più intrigante.
![]() |
| Giorgia Meloni |
Ma le nostre differenze emergono subito. Io sono Acquario e lei Capricorno, e anche se può sembrare un dettaglio astrologico, racchiude molto del nostro modo di affrontare la vita: io guardo al futuro con curiosità e idealismo, lei con disciplina e pragmatismo. Le nostre idee politiche non potrebbero essere più distanti: io sono un patriota, ma non nazionalista, keynesiano e non neoliberista, europeista e non atlantista; lei invece ha costruito la sua traiettoria su valori conservatori e sovranisti. Paradossalmente, mi sentirei più affine a figure come Almirante che a lei, eppure non posso negare che la sua ascesa personale risuoni in modo familiare con la mia esperienza di underdog.
Un’altra differenza importante riguarda il rapporto con i maestri politici: io non mi considero un allievo di Berlusconi, mentre lei lo ha superato, trasformando il ruolo di pupilla in quello di leader incontrastata. È un gesto di autonomia e ambizione che, pur non condividendolo, non posso fare a meno di ammirare.
La Meloni resta per me una figura ambivalente, croce e delizia. La leggo, ascolto le sue parole, e inevitabilmente provo un pizzico di invidia per chi, come Giambruno, ha avuto una relazione con lei. Non è gelosia romantica, quanto curiosità e riconoscimento: osservare qualcuno muoversi in un mondo a cui io posso soltanto guardare da lontano.
Alla fine, tra affinità e rivalità, c’è qualcosa di profondamente umano che ci accomuna: la fatica, la determinazione, la consapevolezza di dover lottare per ogni passo. E allo stesso tempo, c’è tutto ciò che ci separa: visione del mondo, temperamento, approccio alla politica, rapporto con i maestri. Questa ambivalenza è forse la parte più interessante: un legame silenzioso e imprevedibile tra due persone nate nello stesso mese e cresciute ai margini, che riescono a riconoscersi l’un l’altra anche senza condividere il percorso.

Nessun commento:
Posta un commento