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Ascaro |
Monologo ridicolo del politico leghista:
Cari amici,
sono un politico meridionale e ho scoperto la Lega: Salvini dice che tutto cambia, quindi finalmente posso sentirmi a posto. Addio Bossi, Miglio e Borghezio! A Milano nessuno parla più di Padania o secessione, quindi anch’io posso sorridere.
L’autonomia differenziata è la mia bacchetta magica: firmiamo e tutto il Sud diventerà un giardino fiorito.
Noi meridionali dobbiamo smettere di fare i palestinesi che si sentono sempre vittime: tutti sanno che Hamas e leader corrotti sono responsabili dei guai.
E poi, chi è causa del proprio male pianga se stesso: i meridionali che cercano il posto fisso, possibilmente come dipendenti pubblici a tempo indeterminato, lo fanno solo perché non vogliono lavorare davvero.
Risposta dialettico-satirica:
Caro “politico meridionale” dalla bacchetta magica,
leggere la tua lettera è come assistere a uno spettacolo comico in tre atti: propaganda, ingenuità e fantasia geopolitica.
1. “Addio Bossi, Miglio e Borghezio”
Cambiare il linguaggio non cambia la sostanza. La Lega resta profondamente nordista: credere che uno slogan cancelli decenni di storia è ingenuo come pensare che mettendo un cappello nuovo a un albero questo diventi una palma tropicale.
2. “L’autonomia differenziata è la bacchetta magica”
Ah, certo: firmo e tutto il Sud fiorisce. Peccato che nella realtà rischiamo solo di perdere risorse e infrastrutture. La magia politica funziona solo nella tua fiaba personale.
3. “Non possiamo comportarci come i palestinesi”
Il paragone è surreale. Le cause storiche del sottosviluppo meridionale non hanno nulla a che fare con la politica palestinese: è propaganda ideologica travestita da analisi geopolitica, degna di un romanzo comico.
4. “Chi è causa del proprio male pianga se stesso”
Ridurre decenni di disuguaglianze e povertà a pigrizia meridionale è offensivo e privo di fondamento. Cercare un lavoro stabile in un contesto di disoccupazione strutturale non è pigrizia: è razionalità.
5. La verità che non dici
Militare nella Lega per te è comodità più che convinzione. Nessun altro spazio politico? Nessun problema: si ripetono slogan, si mascherano pregiudizi da analisi, e si cerca approvazione facile.
Morale finale:
Il tuo monologo non è politica, è comicità involontaria. La Lega diventa il tuo palcoscenico, dove reciti un ruolo senza conoscere storia, economia o realtà sociale. Prima di accusare il Sud di “non voler lavorare”, forse conviene guardarsi allo specchio e chiedersi perché si scelga di miltarci per mancanza di alternative, invece che per convinzione.

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