La storia della tecnologia aristocratica europea è ricca di invenzioni sorprendenti, ma pochi strumenti hanno raggiunto l’eleganza e la complessità della vanvera e del piritere. Questi congegni, sviluppati tra XVII e XVIII secolo, erano destinati a garantire la compostezza e la discrezione dei nobili durante riunioni, banchetti e consigli di guerra, affrontando con ingegno scientifico uno dei problemi più universali e al contempo tabù: la gestione dei gas intestinali.
La Vanvera: Eleganza e Discrezione
La vanvera, citata nell’“Inventario degli Accessori di Corte di Palazzo Reale, 1683” (Ms. 118, Archivio Storico di Versailles), era un dispositivo in pelle finemente lavorata, spesso ornata con ricami in oro e piccoli medaglioni smaltati. La sua funzione era apparentemente semplice ma tecnologicamente avanzata: raccogliere e contenere i gas intestinali senza compromettere l’olfatto dei presenti. Il meccanismo prevedeva una membrana in lattice collegata a un serbatoio, all’interno del quale venivano inserite polveri profumate secondo ricette alchemiche segrete tramandate da generazioni di speziali di corte. Alcuni trattati, come il “Codex Aromaticus Gasorum” (Paris, 1701), descrivono vari modelli di vanvera, distinguendo quelli da cerimonia – ornati di gemme e adatti ai consigli regali – da quelli da banchetto, più discreti ma ugualmente efficaci.
Il Piritere: La Soluzione da Salotto
Il piritere, menzionato in un manoscritto francese del 1724 (Bibliothèque Nationale, Ms. 4721), rappresentava la risposta nobile al problema dei gas in ambienti sociali ristretti. Si trattava di un tubo estensibile in avorio o bronzo, con terminali decorativi che spesso riproducevano figure mitologiche. Il principio di funzionamento, soprannominato “effetto cappa reale”, permetteva di convogliare i gas lontano dalla stanza o verso un contenitore aromatico speciale. Alcuni disegni del periodo mostrano persino piritere a doppio tubo, capaci di neutralizzare simultaneamente odori e suoni, garantendo una compostezza totale durante le discussioni politiche più delicate.
Impatto culturale e simbolico
Oltre alla funzione pratica, la vanvera e il piritere rappresentavano un simbolo di status. Possedere il modello più raffinato era considerato indice di nobiltà d’animo e di sofisticazione sociale. Il marchese di Villeneuve, nel suo “Diario di Corte” (1712), annota: “Chi domina la propria emissione gassosa domina anche il consiglio; chi vi fallisce, cade nell’infamia e nel ridicolo.” Alcune caricature settecentesche raffigurano nobili che mostrano con orgoglio i loro piritere incastonati di perle, suggerendo che tali strumenti fossero tanto un oggetto di prestigio quanto di utilità.
Conclusione
La vanvera e il piritere, benché oggi possano sembrare curiosità comiche, testimoniano l’ingegno e la cura dei dettagli della nobiltà europea. Essi rappresentano un capitolo dimenticato della storia della tecnologia personale, in cui scienza, estetica e etichetta convergevano in un’unica arte raffinata: la gestione discreta dei gas intestinali. La loro esistenza, sebbene oggi celebrata in chiave umoristica, rimane una delle più straordinarie testimonianze della creatività aristocratica nell’affrontare i bisogni più naturali con eleganza e stile.
Note:
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Inventario degli Accessori di Corte di Palazzo Reale, 1683, Archivio Storico di Versailles, Ms. 118.
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Codex Aromaticus Gasorum, Paris, 1701, Biblioteca Reale, Sezione Speziali.
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Diario di Corte del Marchese di Villeneuve, 1712, Biblioteca Municipale di Lyon, Ms. 502.
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Ms. 4721, Bibliothèque Nationale, Parigi, Sezione Arredi e Dispositivi di Corte.
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