Il Bambinello che Rinacque a Natale

C’era un bambino che amava salire all’ultimo piano del palazzo dove viveva la nonna. Accanto alla casa della nonna c’era un appartamento non abitato, con un terrazzo baciato dal sole, che la zia sarta usava come laboratorio. Lì cuciva i vestiti delle clienti, e per terra giacevano sempre stracci e stoffe tagliate, intrecciate ai fili colorati e ai bottoni sparsi, come piccoli tesori dimenticati. Una vecchia macchina da cucire dormiva silenziosa, osservando quel regno di tessuti e polvere che brillava alla luce del sole.

In un angolo, tra gli stracci, giaceva un piccolo Bambinello ligneo. Era privo di mani, aveva un solo braccio e le gambe ridotte a moncherini. I suoi occhi spenti custodivano segreti antichi e storie dimenticate. La sua fragilità faceva pensare a un piccolo principe abbandonato, caduto in un regno di tessuti e silenzio.

Un giorno, il bambino lo prese tra le mani e, per gioco, lo immerse in un secchio d’acqua, come se volesse ridargli vita. Poi lo lasciò lì, tra gli stracci bagnati e i fili disordinati, dimenticandolo.

Qualche giorno dopo, il padre salì nell’appartamento per raggiungere il terrazzo e il lastrico solare, dove erano montate le antenne della TV. Nel secchio scorse il Bambinello: fradicio, gonfio, il legno rovinato. Per un attimo pensò di gettarlo via, ma una voce dentro di lui sussurrò: “Non ora… è dicembre… è quasi Natale.”

Così lo portò da un cugino antiquario, in via Foria a Napoli. L’antiquario osservò attentamente la statuina, riconobbe la sua antichità e lo indirizzò a un maestro restauratore.

Il restauro fu un incanto: nuovi occhi, mani e piedi ridiedero al Bambinello la sua forma e la sua luce. Al termine, il piccolo Gesù stava in piedi, con una palla tra le mani, saldo su una base di legno che l’antiquario stesso gli regalò come nuovo piedistallo. Ricevette inoltre un’aureola di bronzo dorato e una piccola campana di vetro, simboli di rinascita e cura.

Il Bambinello trovò posto nella camera da letto dell’uomo 

Da quel giorno, il Bambinello trovò posto nella camera da letto dell’uomo. Ogni Natale, illuminato dalle luci tremolanti e circondato dal calore della famiglia, sembrava sussurrare che anche ciò che è spezzato può risorgere, e che la cura e l’amore hanno il potere di trasformare il tempo e la rovina in magia e bellezza.

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