Credere in sé stessi: la vera forza contro la Legge di Jante e il destino scritto

Il segreto del successo, come ci ricorda Elon Musk, è credere in sé stessi anche quando gli altri non ci credono ancora. Questa convinzione ci spinge a sfidare la cosiddetta Legge di Jante, un codice non scritto che impone l’umiltà fino al punto di negare il valore personale, dicendo: “Tu non vali niente. A nessuno interessa ciò che pensi. La mediocrità e l'anonimato sono la scelta migliore”.


Questa mentalità può farci sentire come se il nostro destino fosse già segnato, come nel film I guardiani del destino (2011) con Matt Damon, dove gli eventi sono scritti e ineluttabili. Ma noi non siamo tram vincolati a rotaie fisse: il nostro cammino è libero e possiamo scegliere la direzione, anche quando la strada è difficile o incerta.

Spesso siamo schiavi delle cattive abitudini e delle nostre debolezze, ma questo non significa che il destino sia immutabile. Il libero arbitrio ci permette di scrivere la nostra storia passo dopo passo. Chi crede può chiedersi cosa significhi “fare la volontà di Dio” se non esiste un destino predeterminato. La risposta sta nel “come” agiamo, rispettando le regole e l’etica, come in una partita di calcio dove l’obiettivo è vincere ma senza barare.

Le difficoltà della vita sono come il terreno che oppone resistenza al seme, che però deve germogliare per vedere la luce. Questo “buon combattimento” ci forgia e ci rende più forti, preparandoci a raccogliere i frutti dei nostri sacrifici. Anche quando “Saturno è contro”, come si dice in astrologia, è necessario lavorare duro e a volte migrare in cerca di un futuro migliore, come hanno fatto Abramo, Elon Musk o molti altri imprenditori e cervelli in fuga.

Il mio desiderio personale è trovare “l’erba più verde”, e anche se non so dove Dio mi porterà, so che posso forzare la Sua mano agendo con coraggio e fede, proprio come fece il profeta Elia quando scelse di disobbedire per fare il bene. Dio non punisce chi agisce con cuore e volontà, ma benedice chi compie il bene anche contro le regole apparentemente stabilite.

Dio può far crescere l’erba più verde ovunque e può far nascere la speranza dove sembra impossibile. Quando ho affrontato un momento di estrema difficoltà, ho pregato non per me stesso, ma per la fede di mia madre. E grazie a quella preghiera, sono ancora qui a raccontare che la fede può salvare.

Credere in sé stessi, lottare contro le imposizioni e affidarsi alla fede non significa ignorare le difficoltà, ma trovare la forza di superarle e scrivere la propria storia. Noi siamo gli autori del nostro destino, e il capitolo più bello è quello che ancora dobbiamo scrivere.



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